Il sito della scrittrice Anna Maria Funari

Mercoledì, Aprile 24, 2024

Ascoltando il cuore - Prefazione

PREFAZIONE

“Ascoltando il cuore” è il modo arguto, fine e intelligente con cui Anna Maria Funari ci fa ascoltare il mondo. Questa raccolta infatti è un piccolo grande compendio che descrive magistralmente le varie sfaccettature della vita. Per certi tratti angoscianti, certo, ma che fissano le umane realtà quotidiane che spesso comprendono disagio, solitudine, dolore ma anche speranza e, soprattutto, capacità di risollevarsi attraverso la sofferenza. Sì, perché proprio grazie al dolore che si prova, fisico e spirituale, ci si accorge di quanto si è piccoli, sovente nell’errata convinzione di ritenersi dei giganti. La via più dura, in fondo, è quella che consente di capire sé stessi e l’universo che ci circonda. L’esperienza dell’aprirsi al prossimo è la cartina di tornasole, l’immenso lago in cui ci troviamo improvvisamente a specchiarci. Luoghi, situazioni e personaggi che si intrecciano nelle storie, pur lontani e almeno in apparenza scollegati tra loro, hanno un sottile filo d’argento che li lega, un comune denominatore. Bisogna essere veramente stolti per poter credere che i nostri problemi, per quanto importanti o gravi, siano unici. Che al mondo nessuno possa stare peggio e proprio quel qualcuno ci imprime un coraggio e una forza che difficilmente possiamo comprendere. Almeno all’inizio. E’ qui che Anna Maria Funari compie il suo piccolo capolavoro, ponendo ripetutamente l’accento su questo aspetto. Scopriamo così le storie di chi, indiavolato con il mondo intero, scoraggiato e apparentemente senza più motivazioni e stimoli, si accorgerà di quanto sia più importante guardare la vita con gli occhi del cuore, quelli che non hanno bisogno di luci convenzionali per scrutare l’anima. Di chi, invece, non immaginerebbe mai che proprio in un momento fondamentale per la propria stessa esistenza, scopra quanto le cose che fino a quel giorno lo hanno diviso dagli affetti più cari, diventino le roccaforti di una vita totalmente nuova. Oppure la straordinaria metamorfosi di un perfetto egoista, cinico e per certi versi spietato, che di fronte all’imprevedibilità della vita rimette in discussione tutti i teoremi sballati su cui aveva fondato il proprio modus vivendi. ‘’C’è più luce nel mio buio, di quanta non ce ne sia nella tua vita’’, dice a un certo punto uno dei personaggi in un momento di particolare tensione. Quanto ha ragione e quanta saggezza contiene questa frase, tanto che “Ascoltando il cuore” si potrebbe anche riassumere così.

Alessandro Placidi - giornalista


POSTFAZIONE

Il cuore, un organo complesso sia anatomicamente in qualità di motore che pompa e riceve sangue lungo tutto il nostro organismo sia come fulcro delle numerose sfaccettature che compongono quelle che determinano le nostre azioni quotidiane, le emozioni. Personalmente ritengo che l’autrice Anna Maria Funari, anche con quest’opera si confermi profonda conoscitrice dell’animo umano, frutto delle esperienze personali dirette e indirette. Come nei racconti delle precedenti opere anche qui le sue parole viaggiano attraverso musica e poesia, e quando questi due elementi si incontrano con gli episodi della vita, che siano di carattere drammatico o di serena felicità, esplode il tutto in un boato di emozioni caratterizzato dai tanti colori. Emozioni che noi tutti dovremmo custodire come se fossero tesoro affinché lo stesso brilli della sua luce, illuminandoci e permettendoci di comprendere le cose da diverse prospettive e, soprattutto, determinare i nostri comportamenti e le nostre azioni in maniera più saggia e responsabile, perché è la vita che ci insegna a sopportare ma anche a far sì che il mondo possa essere migliore. L’essere umano impara dai propri errori ma anche dagli avvenimenti positivi, spesso indirettamente, senza accorgersi che qualcosa ci ha cambiati dentro, ascoltando quella voce che sembra appartenere alla nostra mente ma in realtà è indotta dal cuore. Abbandonando per un attimo i singoli episodi raccontati dall'autrice, diversi sono i consigli di carattere subliminale presenti tra le righe e le parole, soprattutto le ostilità sul nostro cammino; evitiamo di essere sordi verso noi stessi, impariamo ad ascoltarci, quando necessario gridare al vento e non urlare al cuore, lasciamoci andare al fiume in piena e affrontiamone le rapide. Alla fine ci sarà sempre la quiete ad aspettarci ed avremo tutto il tempo per girare lo sguardo e vedere il tragitto percorso e magari lanciare un sorriso che torni al nostro cuore sotto forma di vitamina vitale; sì, perché il cuore va alimentato. Questo è ciò che l'autrice lascia trapelare, avvolgendoci con i suoi racconti in un vortice di sensazionali brividi trasformati in emozioni. Il viaggio all’interno di noi stessi è il centro di tutto: il rapporto tormentato tra pensieri, emozioni ed azioni. Questi sono i tre punti cardinali che le storie appena raccontate dalla visionaria e sensibile penna di Anna Maria Funari attraversano, motivo e origine di stati d’animo. E’ un privilegio, facciamone buon uso.

Vincenzo Santopietro - musicista e cantante front-man dei Walkyrya

Da: “La voce del mare”

- Io cercavo da lui la morte, ma le onde, con il loro battere lento contro gli scogli, non facevano altro che dirmi “Vivi! Vivi!”.

- Tu sei tutta matta! - sbottò bonariamente a ridere Giordano, scostandole i capelli dal viso - Il mare non parla!

- Non sono io che sono matta. - ribatté risentita Irene – Forse sei tu che devi imparare ad ascoltare ciò che ti circonda. - si alzò riaggiustandosi il vestito e, imboccando a passo spedito lo scomodo sentiero, si allontanò.

- Ehi… aspetta! - le corse dietro Giordano, chiamandola - Non volevo offenderti! - quando la raggiunse, vide due lacrime rigare quel viso di bambina - Perdonami! - la implorò, dandole una carezza - Dai, ti accompagno a casa in moto! E’ troppo buio perché tu vada da sola!

- No. - rifiutò con fermezza Irene - C’è più luce nel mio buio di quanta non ce ne sia nella tua vita. Non puoi pensare di scaricare sugli altri tutto il tuo odio. Non puoi permetterti di prendere a pugni tutti quelli che incontri sulla tua strada.

  Da: “I colori della vita”

- Ciao dottor Mathias! - lo salutò con entusiasmo, gettandogli le braccia al collo non appena fu abbastanza vicina al letto - Mi chiedevo come mai non fossi ancora venuto a trovarmi in questi giorni, ma il dottor Wislow mi ha detto che non ti senti molto bene. E’ vero? - domandò, spalancando gli occhi scuri.

- Più o meno. - rispose Hernandez, cercando di mettersi seduto. Harrison lo aiutò, sistemandogli i cuscini - Ma ho sempre chiesto come stavi, sai? E vedo che, tutto sommato, abbiamo fatto un buon lavoro. Prometto che passerò a salutarti, prima che torni a casa, intesi? - la bambina fece un cenno di assenso. Si rivolse quindi a Wislow - Adesso riportala in camera Danny.

- Avanti principessa! - la esortò questo - Salta in carrozza, altrimenti l’orco cattivo ti mangerà!

- Guarisci presto. - sussurrò Samantha, accostandosi all’orecchio di Mathias - Di là ci sono tanti bambini che hanno bisogno di te! - poi lo abbracciò ancora una volta, schioccandogli un bacio su una guancia.

 Da: “La casa di cartone”

- Sai forse chi sono? Conosci il mio nome? - sibilò il vecchio, raddrizzandosi sulla schiena curva e fissando lo sguardo in quello di Federico, stringendo gli occhi fino a farli diventare poco più di due fessure - Conosco il mondo della gente “perbene” molto a fondo, così a fondo che non ho voluto più farne parte. - strinse a sé Briciola e, con un gesto di infantile tenerezza, la accarezzò - E’ capace di dare più amore un animale che non le persone del mondo in cui vivevo… e anche di quello in cui vivi tu.

Federico restò attonito: ma che andava farneticando quel vecchio barbone? Gli animali non sanno amare!

- Sei solo un vecchio pazzo! - lo insultò - Dovresti essere dentro un manicomio e non in giro per la strada, in mezzo alla gente!

Il vecchio cambiò espressione; ora Federico leggeva nel suo sguardo solo tanta compassione.

- Forse il pazzo sei tu… e non lo sai.

Booktrailer Ascoltando il cuore

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